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Accordi internazionali e
tavoli di lavoro

Dal 2023, il Gruppo Armani collabora con One Ocean Foundation, la realtà no-profit dedicata alla tutela degli ecosistemi marini e alla promozione di un’economia blu sostenibile. Grazie a questa collaborazione, il Gruppo Armani contribuisce alla salvaguardia degli oceani afflitti da gravi problemi che mettono a rischio questo ecosistema di vitale importanza, quali l’inquinamento da plastica, la pesca eccessiva, l’acidificazione e la perdita di biodiversità.

Dal 2023 il Gruppo Armani collabora con il Monitor for Circular Fashion, un progetto multi-stakeholder a cui prendono parte aziende leader del settore moda e attori della filiera, che si prefigge di identificare i Key Performance Indicators (KPI) di circolarità, con il contributo scientifico del Sustainability Lab SDA Bocconi.
Il progetto accoglie le aziende virtuose e promuove le migliori pratiche di moda circolare, valorizzando competenze tecniche, manageriali e scientifiche, con l’obiettivo di contribuire alla transizione verso modelli di business circolari.

Dal 2023 il Gruppo Armani collabora con il Monitor for Furniture Pact, un osservatorio multi-stakeholder a cui prendono parte aziende leader del settore arredo e attori della filiera con il contributo scientifico del Sustainability Lab SDA Bocconi con l’obiettivo di supportare le aziende della filiera del legno-arredo verso l’adozione di modelli gestionali ancora più sostenibili valorizzando il percorso avviato da diversi attori da alcuni anni. L’approccio del progetto è collaborativo e mirato a rafforzare le iniziative esistenti, promuovendo al contempo l’innovazione e la responsabilità ambientale e sociale all’interno della filiera.

Dal 2022 il Gruppo Armani ha adottato WageIndicator, uno strumento elaborato dalla WageIndicator Foundation, un’organizzazione globale, indipendente e senza scopo di lucro che raccoglie, analizza e condivide informazioni su salari effettivi, salari minimi, salari di sussistenza, leggi sul lavoro, contratti di lavori occasionali e con lavoratori autonomi, accordi collettivi, la cui missione è quella di garantire una maggiore trasparenza del mercato del lavoro in tutto il mondo per i lavoratori, i datori di lavoro e i responsabili politici, e che sostiene che tutti i lavoratori devono percepire un salario equo e lavorare in condizioni dignitose.

Dal 2021 il Gruppo Armani è membro di Textile Exchange, un’organizzazione no-profit globale che promuove azioni positive contro il cambiamento climatico nel settore della moda, del tessile e dell’abbigliamento. L’organizzazione guida e supporta una comunità crescente di marchi, rivenditori, produttori, agricoltori e altri soggetti impegnati nell’azione per il clima verso una produzione più mirata, fin dall’inizio della catena di fornitura.

Dal 2021, il Gruppo Armani collabora con UNECE (La Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite) a un progetto pilota che implementa una tecnologia blockchain per la tracciabilità e la due diligence nella catena del valore della lana.

Il Gruppo Armani è parte della Taskforce di SMI (Sustainable Markets Initiative), iniziativa lanciata nel 2020 da Carlo d’Inghilterra, per lo sviluppo di una Digital ID che fornisca al cliente informazioni sulla sostenibilità e circolarità dei prodotti.

Il Gruppo Armani è tra i firmatari del Fashion Pact, il documento comune sottoscritto da alcune tra le maggiori aziende internazionali della moda e del lusso per la salvaguardia del pianeta, promosso dal Presidente francese Emmanuel Macron e presentato al G7 nell’agosto del 2019. Questa importante iniziativa dimostra la volontà di un serio e concreto impegno da parte del Gruppo Armani nell’affrontare i temi legati all’ambiente.

Gli obiettivi del Fashion Pact si concentrano su tre aree principali:

Clima

Biodiversità

Oceani

Dal 2019 il Gruppo Armani è membro della Better Cotton Initiative (BCI) ed entro il 2025 si impegna ad approvvigionarsi del 25% del suo cotone attraverso Better Cotton.
La missione di BCI è aiutare le comunità del cotone a sopravvivere e prosperare, proteggendo e ripristinando l’ambiente. Inoltre, agli agricoltori viene insegnato a utilizzare l’acqua in modo efficiente, a prendersi cura della salute del suolo e degli habitat naturali, a ridurre l’uso di sostanze chimiche nocive e a rispettare i diritti e il benessere dei lavoratori.
BCI utilizza un sistema di tracciamento dei volumi a bilancio di massa che consente di sostituire o mescolare il cotone Better Cotton con il cotone convenzionale lungo la catena di fornitura, a condizione che volumi equivalenti provengano dal cotone Better Cotton. Questo protocollo rende impossibile tracciare fisicamente il cotone Better Cotton nel prodotto finale, consente tuttavia agli agricoltori di beneficiare della richiesta da parte del Gruppo Armani di cotone Better Cotton.

Il Gruppo Armani collabora attivamente da anni con Camera Nazionale della Moda Italiana sottoscrivendo i suoi programmi. Nel 2016 è stato redatto il documento “Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori”, per la progressiva riduzione dell’utilizzo di gruppi di sostanze chimiche nella filiera.

Nel 2018 sono state invece pubblicate le “Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per le miscele chimiche e gli scarichi industriali delle aziende manifatturiere”.

Dal 2018 inoltre, il Gruppo fa parte della Commissione CNMI sulla Sostenibilità Sociale. In collaborazione con Fair Wage, la Commissione ha avviato un progetto pilota per mappare salari e condizioni di lavoro nella catena di fornitura italiana del settore del lusso, mediante una survey inviata a una selezione di 45 fornitori. Nel corso del 2020, i risultati del progetto sono stati pubblicati da CNMI nel “Bilancio di Sostenibilità Sociale: un’indagine sulle pratiche salariali tra i fornitori di moda di lusso in Italia” insieme a una road map che ha l’obiettivo di stimolare l’adozione di pratiche salariali eque lungo l’intera catena di fornitura.

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